Progettare un’attività

Questa è una breve guida per aiutarvi sia nella progettazione della vostra attività di didattica dell’astronomia sia nella sottomissione ad astroEDU (basata su Strubbe, 2012).

La progettazione a ritroso

La ricerca in didattica ci dice che un’attività per essere efficace dovrebbe essere progettata "a ritroso”. Questo significa che invece di farsi prima venire in mente le attività specifiche che insegnanti e studenti dovranno svolgere e successivamente decidere quali sono gli obiettivi che conseguono a tali attività, bisognerebbe procedere all’inverso: prima si definiscono le finalità, gli obiettivi di apprendimento e si fa un piano di valutazione. Dopodiché si passa a progettare l’attività adatta a supportare questi obiettivi. Di seguito questo processo un po’ più in dettaglio:

  1. Decidere chiaramente quali sono gli obiettivi generali dichiarando perché essi sono importanti per l’apprendimento degli studenti. Maggiori informazioni sulla progettazione degli obiettivi si trovano più avanti.
  2. Decidere chiaramente gli obiettivi specifici di apprendimento: cosa volete che gli studenti sappiano / capiscano / facciano / provino dopo aver completato l’attività?
    E qual è la prova che vi dice se i vostri studenti stiano o no raggiungendo questi obiettivi? (Per esempio, gli studenti pongono domande appropriate in classe; rispondono in modo corretto a una o a più domande particolari in un test; esplicitano il loro desiderio di fare più scienza in classe l’anno successivo; etc.)
  3. Progettate la vostra attività in modo da tale da agevolare gli studenti nel raggiungimento degli obiettivi, includendo anche degli spazi per stabilire il loro progresso durante e dopo l’attività.
  4. Durante e a conclusione dell’attività, valutate quanto e come i vostri studenti hanno raggiunto gli obiettivi.
    Un’utile strumento è senz’altro la rubrica per la valutazione dell’apprendimento dello studente (Paola C. ci ha passato esempi di rubriche di autovalutazione, sono sempre di autovalutazione, vanno usate sempre e in un certo modo…).
  5. Se i vostri studenti non hanno raggiunto gli obiettivi nel modo da voi voluto, usate quello che avete imparato dai vostri studenti stessi per fare una revisione dell’attività in modo che essa li supporti meglio nel raggiungimento degli obiettivi. 

Progettare gli obiettivi dell’attività 

Ci sono tre diverse tipologie di obiettivi da tenere in considerazione: i contenuti scientifici, le pratiche scientifiche, e gli approcci scientifici (qui con attitudes si può intendere le disposizioni mentali…). 
Considerate inoltre qual è il vostro target (o pubblico), quali sono le loro conoscenze pregresse, e come vorreste che l’apprendimento, le abilità e le valutazioni dei vostri studenti cambiassero come risultato dell’attività che andrete a proporgli.

Contenuti scientifici: Che cosa vogliamo che gli studenti conoscano o capiscano?
Per esempio, “La Luna appare in fasi diverse e ciò dipende da quanta parte della sua superficie illuminata della Luna vediamo dalla Terra nel suo orbitare attorno a noi in un mese.”

Si potrebbero scegliere:

  • Argomenti di ampio respiro che abbiano un’importanza duratura
  • Concetti che richiedano spiegazioni, piuttosto che descrizioni lessicali o fenomenologiche, come “… accade perché …”,
  • Argomenti legati a osservazioni di tutti i giorni che gli studenti possano svolgere in prima persona,
  • Argomenti “cool” che ispirino e stimolino gli studenti, anche se dovesse risultare difficile per loro comprenderli a fondo (es. i buchi neri),
  • Argomenti di cui si sta facendo ora ricerca, che permettano agli studenti di confrontarsi con l’aspetto della reale ricerca scientifica legato alla risoluzione di un “mistero”.

Pratiche scientifiche

Cosa vorreste che i vostri studenti fossero capaci di fare, su quali delle loro considerazioni vorreste produrre un effetto,  e quali abilità vorreste che sviluppassero? Questi aspetti sono importanti nell’aiutare tutti gli studenti a “valutare il mondo” in modo scientifico, indipendentemente dal fatto che poi essi intraprendano una carriera scientifica.

Il quadro di riferimento per elencare le “buone pratiche” scientifiche (estratto da U.S.’s Next Generation Science Standards; NRC 2012) è:

  • Porre domande
  • Sviluppare e utilizzare modelli
  • Pianificare ed eseguire ricerche (indagini)
  • Analizzare e interpretare i dati
  • Utilizzare approcci matematici e computazionali
  • Costruire spiegazioni valide
  • Impegnarsi in una discussione partendo dall’evidenza
  • Comunicare le informazioni

Attitudini scientifiche:

Le attività didattiche possono avere degli effetti su come gli studenti (e forse anche i loro insegnanti) si sentono nei confronti della scienza e della didattica stessa. Esempi a cui tendere: “gli studenti si sentono…

  • ispirati a proseguire il loro percorso di apprendimento
  • ispirati ad affrontare ulteriormente argomenti scientifici
  • ispirati a diventare astronomi
  • connessi alle scoperte astronomiche della loro cultura
  • più curiosi e interessati ad osservare il mondo attorno a loro
  • stimolati a porsi domande sulle osservazioni scientifiche, e anche nelle loro vite
  • stimolati a porsi domande per proprio conto
  • connessi a (e anche rispettosi di)  persone che hanno background molto diversi dal proprio (ponendosi nella giusta prospettiva data dalla piccolezza del nostro pianeta e dall’immensità del cosmo

L’apprendimento enquiry-based

L’apprendimento enquiry-based è un metodo assai potente per imparare sia contenuti che ragionamenti scientifici. Parte essenziale di questo metodo è che gli studenti imparino la scienza con una modalità che rispecchia le autentiche pratiche di ricerca scientifica, che sviluppino spiegazioni e che siano completamente responsabili durante tutto il loro cammino  di apprendimento. Vi incoraggiamo a includere il metodo enquiry nelle vostre attività, per questo vi forniamo alcune informazioni aggiuntive metodo enquiry-based learning.

Alcuni trucchi affinché le vostre risorse siano ampiamente utilizzate

  • gli studenti possono avere conoscenze pregresse (corrette o scorrette che siano) sugli argomenti relativi alla vostra attività. Includete quindi delle modalità esplicite per conoscere quali sono le loro conoscenze pregresse, e anche delle modalità che permettano loro stessi di identificare le eventuali misconcezioni.
  • Prendete in considerazione l’utilizzo di modalità che permettano a studenti con livelli diversi di conoscenza di base di beneficiare comunque delle attività; per esempio prevedete la possibilità di avere punti diversi di partenza e di arrivo nella ricerca; oppure anche modalità diverse per dimostrare il proprio apprendimento (scrittura, parlato, disegno…).
  • Evitate linguaggio colloquiale ma anche gergo tecnico.

Ulteriori letture (in inglese)

Se avete qualche suggerimento su letture utili contattate la redazione!

  • Chinn C. A., & Malhotra, B. A. 2002, Epistemologically Authentic Inquiry in Schools: A Theoretical Framework for Evaluating Inquiry Tasks, Science Education, 86, 175
  • National Research Council (NRC) 2000, How People Learn: Brain, Mind, Experience, and School. (Washington, DC: The National Academies Press).
  • National Research Council (NRC) 2007, "Chapter 2: Four Strands of Science Learning." Ready, Set, SCIENCE!: Putting Research to Work in K-8 Science Classrooms. (Washington, DC: The National Academies Press).
  • Wiggins G., & McTighe, J. 2005, Understanding by Design. (Alexandria: Association for Supervision and Curriculum Development).