Passo 1
Mostrare agli studenti il video filmato dalla ISS nella sua orbita attorno alla Terra ogni 90 minuti, dove si riprende la superficie del pianeta da una altezza di 370 chilometri.
Passo 2
Chiedere agli studenti se riescono a identificare l’atmosfera terrestre. Enfatizzare quanto sottile e vulnerabile essa sia in confronto alle dimensioni della Terra. Se la Terra fosse una mela l’atmosfera sarebbe molto più sottile della sua buccia. Chiedere loro cos’altro vedono.
Passo 3
Gli studenti hanno ora una prima visione della Terra, sebbene non l’abbiano ancora vista come una sfera che fluttua nello spazio (per questo mostrare loro l’immagine “Earth from Space”). Spiegare come il confine tra giorno e notte si sposti da Est a Ovest (da destra a sinistra) attraverso la superficie terrestre. La Terra ruota attorno al suo asse in direzione Est – antioraria, se la si guarda dallo spazio sopra il Polo Nord, e pensando al Sole come una luce fissa di background. Se invece la si guarda da sopra il Polo Sud, la terra ruota in senso orario (sempre in direzione Est).
Passo 4
Ora compiamo un viaggio ancora più in là, verso la Luna. Mostrate agli studenti l’immagine “Earthrise” (una fotografia ripresa dagli astronauti della missione Apollo 8 nel 1968). Questi astronauti sono stati i primi esseri umani a orbitare attorno a un corpo celeste diverso dalla Terra e quando essi si guardano indietro verso il loro pianeta natale, essi fecero l’esperienza che va sotto il nome di “overview effect”: tutto quello che essi amavano e conoscevano era su di una piccola biglia blu sospesa pacificamente nello spazio.
Passo 5
A questo punto è possibile passare dalle fotografie ai modellini. Prendere la palla che rappresenta la Terra (il pallone o mappamondo gonfiabile di 40 cm di diametro) e far tenere a un volontario la pallina di polistirolo da 10 cm (o in mancanza di questa un’arancia). Usare sempre la stessa scala di dimensioni: se per esempio avete un pallone di 20 cm per rappresentare la Terra allora usate una pallina di 5 cm per la Luna, e così via…
Passo 6
Chiedere al volontario che tiene in mano il modellino che rappresenta la Luna di porsi alla distanza che lui/lei ritiene corretta in accordo con la scala delle dimensioni utilizzata.
Passo 7
Chiedere agli altri studenti se sono d’accordo sulla distanza che compagno e se non lo sono farli disporre alla distanza che loro ritengono corretta. La risposta corretta è quella di porsi a una distasnza pari a 30 volte il diametro della palla che rappresenta la Terra. Se abbiamo usato quella da 40 cm avremmo 12 metri. Lasciare che gli studenti si dispongano a tale distanza, anche se è fuori dalla stanza, e dire loro che quella è la dimensione con cui vedrebbero la Terra se la guardassero dalla Luna.
Passo 8
Procediamo nel nostro viaggio virtuale verso i pianeti esterni. Chiedere agli studenti di restare in fondo alla classe. Ora tenere in mano la sferetta da 0,25 cm di diametro, come il grano di pepe. Gli studenti stanno guardando la Terra come la vedrebbero da Marte quando il pianeta rosso si trova alla minima distanza dalla Terra!
Passo 9
Mostrare agli studenti l’immagine 'Pale Blue Dot' che è stata scattata dalla sonda Voyager 1, inviata nello spazio nel 1977 e che ha ora già passato l’orbita di Nettuno, il pianeta più esterno del Sistema Solare. Naturalmente la Voyager 1 non ha equipaggio umano a bordo, infatti nessun essere umano ha viaggiato nello spazio oltre l’orbita della Luna. Nell’immagine si vede proprio un pallido puntino blu. Questo è come appare la Terra vista da una distanza di 6 miliardi di chilometri che è la distanza media di Plutone. Ci vogliono quasi mezzo milione di Terre messe in fila per coprire una tale distanza. Un aeroplano, se potesse volare nello spazio interplanetario, ci impiegherebbe 600 anni! Le righe nell’immagine sono dovute al “rumore” cioè al disturbo.
Passo 10
Chiedere agli studenti se è cambiata la loro prospettiva sulla Terra. Pensano ancora che la Terra sia sufficientemente grande da soddisfare l’umanità con risorse inesauribili? Spiegare loro che la Terra è una sfera dai confini limitati e con risorse limitate. Se noi inquiniamo il nostro pianeta non c’è nessuno nello Spazio che può aiutarci a risolvere il problema. Non abbiamo un altro posto dove andare. La terra è l’unica casa che abbiamo.
Nota: per gli studenti dai 9 ai 10 anni si può estendere l’argomento alla ricerca di vita sugli esopianeti, che sono i pianeti fuori dal nostro Sistema Solare. Finora sono circa 2.000 gli esopianeti rilevati con certezza. Da questa attività gli studenti hanno imparato quanto appaia piccola la Terra vista dall’esterno del Sistema Solare. E se torniamo sulla terra si comprende quanto piccoli siano gli esopianeti e quindi quanto difficili da rilevare. Per questo è difficile determinare se la vita si sia potuta sviluppare o meno su essi. Anche con i più potenti strumenti è già difficile vedere i pianeti figuriamoci se riusciamo a fare lo zoom per osservare anche eventuali organismi viventi.
Tuttavia vi sono diversi metodi per esaminare gli esopianeti.
Chiedere agli studenti di pensare a dei modi per trovare pianeti che possano ospitare la vita o dei modi per rilevare tracce di vita. Una delle cose indispensabili è che il pianeta abbia acqua liquida. Esso dovrebbe essere inoltre sufficientemente lontano dalla stella madre per mantenere l’acqua sulla superficie senza che evapori. E allo stesso tempo dovrebbe essere non troppo lontana perché non sia tutta completamente ghiacciata. Anche un’atmosfera è necessaria per proteggere le forme di vita dalla radiazione dannosa e dalle grandi variazioni di temperatura. Nel Futuro gli astronomia potrebbero sviluppare dei telescopi così potenti da rilevare, per esempio, il colore dei pianeti dal quale dedurre se esso ha o no vegetazione.
Fino ad oggi non abbiamo ancora trovato un pianeta simile alla Terra. Se lo trovassimo è sicuramente molto lontano da essere difficile studiarlo con i mezzi a nostra disposizione. Mettere in risalto quanto lavoro ci sia ancora da fare in questo senso, se qualcuno degli studenti vorrà fare l’astronomo magari scoprirà la vita nello Spazio!
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